InformationWeek è una fra le più autorevoli voci in tema di analisi nella propensione al rinnovamento delle imprese, valutate in relazione all’innovazione delle strategie di business, nelle scelte tecnologiche, nella tipologia di investimento e nelle procedure amministrative.

Da queste valutazioni nasce InformationWeek 500, che analizza l’insieme delle iniziative attivate nel campo dell’innovation technology fra le migliori 500 aziende del mondo.

Le classifiche che studiano l’andamento delle imprese, InformationWeek 500 utilizzano procedure molto rigorose e valutazioni che comprendono analisi qualitative/quantitative sulle azioni intraprese dalle aziende oggetto dell’analisi.
I dati raccolti vengono successivamente valutati da un team di esperti che stila una classifica di aziende fra le più apprezzate al mondo.

In questo ambito e per il terzo anno consecutivo Ricoh è entrata in questa prestigiosa lista, ottenendo un risultato molto lusinghiero che l’ha portata dalla 179° posizione alla 144°, a testimonianza dello sforzo compiuto da Ricoh nell’ambito della ricerca e dell’utilizzo di prodotti e soluzioni ad alto contenuto innovativo applicato ai processi aziendali.

La propensione all’innovazione è da sempre uno dei punti di forza di Ricoh, oltre il 10% del fatturato infatti viene investito in Ricerca e Sviluppo.

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Non è la prima volta che lo facciamo, ma ci fà sempre piacere farlo. Cosa? Parlare del mondo della stampa legato ad un’attenzione per i temi dell’ambiente. E la storia vuole che molto spesso quando si affrontano queste tematiche Ricoh ne sia sempre protagonista in positivo.

La società di consulenza americana Brown-Wilson Group pubblica annualmente una relazione molto dettagliata per l’ottimizzazione dell’outsourcing: il “Black Book of Outsourcingâ€?.

Le indicazioni di maggior interesse pubblicate in questa edizione si riferiscono in particolare all’attenzione per l’ambiente da parte delle aziende. L’analisi ha evidenzato come sia forte la richiesta di partner che si impegnino in attività mirate alla salvaguardia del pianeta.
Questa tendenza ha ormai convinto le aziende fornitrici di prodotti e servizi a porre un’attenzione particolare alle tematiche ambientali, e le ha portate spesso a cambiare le proprie politiche per adattarsi al meglio a questo tipo di esigenze.

La grande sfida per le aziende è quindi oggi quella di riuscire a far convivere una reale vocazione ambientalista con l’offerta di prodotti tecnologicamente all’avanguardia e competitivi sotto il profilo dei prezzi.

Non sono ovviamente molte le società che riescono ad affrontare concretamente queste sfide, e per questo motivo il “Black Book of Outsourcingâ€? ha stilato un elenco – “Outsourcing’s Green 50, Top Honor Rollâ€? – che nomina i 50 fornitori di beni e servizi maggiormente apprezzati dagli oltre 22 mila clienti interpellati per quanto riguarda proprio il rispetto delle tematiche ambientali.

Ricoh è presente in questa prestigiosa lista nella Categoria “Document Process Outsourcingâ€?, ulteriore prova che l’impegno profuso in favore dell’ambiente e della sua conservazione viene valutato in maniera positiva anche dai professionisti del settore i quali, secondo il “Black Book of Outsourcingâ€?, hanno particolarmente apprezzato la riduzione dei consumi energetici attuata da Ricoh altra specifica attività che in concreto tende a difendere l’ambiente circostante.

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Dal 2001 diverse sedi Ricoh, hanno raggiunto il traguardo denominato “Zero Waste to Landfill�.
Questa politica denominata che tradotta in italiano significa “Zero Rifiuti in Discarica�, viene applicata da Ricoh in modo rigoroso, seguendo delle procedure che consentono agli impianti di fabbricazione ed agli uffici di ridurre a zero i propri conferimenti di rifiuti alle discariche.

Carta, plastica, vetro, scarti di uffici e di processi produttivi, attrezzature obsolete, parti di ricambio e prodotti veri e propri ormai inutilizzati vengono raccolti in fabbrica, trattati e riutilizzati all’interno del ciclo vitale dell’azienda.
Gli stabilimenti americani ad esempio, nel solo anno 2006, hanno evitato che circa 7.000 tonnellate di rifiuti finissero nelle discariche.

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