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IBM e la stampa su nanoscala

I ricercatori IBM in collaborazione con gli scienziati del Politecnico federale di Zurigo hanno dimostrato una nuova tecnica per la stampa in nanoscala. Il metodo potrebbe favorire lo sviluppo di biosensori e di lenti in grado di far curvare la luce all’interno dei chip ottici del futuro, oltre alla fabbricazione di nanocavi che potrebbero rappresentare la base dei chip per computer di domani. Il risultato, pubblicato sul numero di settembre della rivista “Nature Nanotechnologyâ€?, offre un nuovo strumento, che può essere impiegato in una vasta gamma di campi quali biomedicina, elettronica e Information Technology, tutti settori dove si è alla ricerca di un metodo per sfruttare le proprietà, spesso uniche, delle cosiddette nanoparticelle, ossia particelle di dimensioni inferiori a 100 nanometri.

Fino ad ora, le tecniche di microfabbricazione di tipo “top down� producevano particelle minuscole ricavate da un pezzo di materiale più grande. La stampa, al contrario, aggiunge nanoparticelle pronte all’uso su una superficie in modo molto efficiente, facilitando così la combinazione di materiali diversi come metalli, polimeri, semiconduttori e ossidi.

Per la prima volta, i ricercatori hanno stampato particelle addirittura di 60 nanometri – circa 100 volte più piccole di un globulo rosso umano – con risoluzione di una singola particella, per creare nanomodelli, che vanno da linee semplici a disposizioni complesse. Convertendo tale risoluzione in dpi: con la nanostampa il numero di punti/pollice è pari a 100.000, mentre allo stato dell’arte non si riescono a superare i 1.500 punti/pollice!

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Quattro nuovi modelli InfoPrint

Qualche tempo fa avevamo accennato alla joint venture creatasi fra Ricoh e Ibm per produrre su un’unica piattaforma le rispettive gamme di stampanti. Ora vedono la luce i primi 4 nuovi modelli che vanno ad arricchire la già vasta gamma InfoPrint: i nuovi modelli si chiamano InfoPrint Color 1767, 1764, 1764 Mfp e 1754 Express.

InfoPrint ha comunicato che tutte le macchine viaggiano ad alta velocità, con la 1767 si possono raggiungere le 45 pagine al minuto in formato A3 (bianco e nero). Il modello 1764 invece è leggermente meno performante, ma può essere effettuato un upgrade aggiungendo l’opzione M40. In questo modo la semplice stampante si trasforma in un vero e proprio centro produttivo, potendo copiare, spedire fax ed e-mail, scannerizzare.

La InfoPrint 1754 Express invece si presenta come un prodotto ad alte prestazioni, ad un prezzo accessibile. Sono incluse funzionalità di sicurezza, come codici Pin che vanno digitati per poter accedere alla macchina. Sulle multifunzione, inoltre, è possibile caricare applicazioni sviluppate ad hoc per il document management. Kofax, per esempio, ha realizzato un programma che consente alla filiale di un’azienda di caricare form finanziari e lasciare che la stampante stessa adatti il formato e controlli i campi dei singoli record.

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Costi di stampa fuori controllo?

Da una ricerca effettuata svolta da Dell su un campione di 600 piccole e medie imprese, è emerso che solamente il 10% conosce nello specifico il costo effettivo derivante dalla stampa dei documenti. Per quanto riguarda il restante 75% invece, le risposte ottenute non sono state in grado di misurare i costi di stampa. Addirittura il 90% di queste imprese ignora totalmente quale sia il settore che presiede il budget dedicato alla stampa. È sembrato quindi chiaro leggendo questi risultati che affermare che questo particolare tipo di costi sia assolutamente fuori controllo in realtà aziendali come quelle prese in esame.

L’88% delle imprese intervistate utilizzano stampanti a colori, i cui principali vantaggi citati, troviamo la creazione di documenti facilmente leggibili. La maggior parte dei costruttori propongono forme contrattuali “all inclusive” (manutenzione, consumabili, assistenza telefonica gratuita). Tuttavia, approfittando della scarsa cultura in materia delle Pmi, alcuni fornitori di servizi propongono contratti allettanti a una prima scorsa, ma molto limitati nei fatti. Leggendo fra le righe, la fattura può rivelarsi molto salata, soprattutto a livello di sostituzione dei consumabili.

Lo studio rivela che, attraverso un’analisi accurata di questi costi, queste aziende potrebbero realizzare un 3% medio di risparmio attraverso una semplice procedura di razionalizzazione.

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I consumatori hanno meno fiducia nei prodotti di marca

Da una recente ricerca effettuata da IBM è emerso che la maggioranza dei consumatori basa la propria fiducia nei confronti di una marca sul livello e sul tipo di informazioni fornite dai produttori di beni di consumo circa gli ingredienti, la provenienza e l’impatto ambientale dei prodotti offerti.

Recenti casi di contaminazione alimentare e relativi richiami dei prodotti, uniti alla confusione che regna tra i pay-off dei messaggi di marketing, hanno contribuito a diminuire la fiducia dei consumatori nei confronti dei produttori di beni di consumo, come evidenzia il sondaggio condotto da IBM su 1.676 individui residenti negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Quasi il 70% degli intervistati ha affermato di avere scarsa fiducia nelle affermazioni sui prodotti alimentari di marca riguardo il loro impatto sull’ambiente e i benefici che promettono in termini di salute e benessere. Quasi la metà dei consumatori è preoccupata dagli aspetti legati alla sicurezza, mentre quasi due persone su cinque affermano di comprare attualmente marche diverse proprio per le motivazioni sopra espresse.

Quasi il 60% degli intervistati afferma di disporre oggi di molte più informazioni sugli ingredienti degli alimenti che acquista rispetto a due anni fa, ma nonostante ciò il 72% pretende ancora più dettagli sulla provenienza, sui processi produttivi e sugli ingredienti dei prodotti acquistati.

Una ricerca integrativa, condotta da IBM e presentata in concomitanza dei risultati del sondaggio, identifica un nuovo filone di consumatori che sta influenzando questo cambiamento. Lo studio intitolato “La tracciabilità come leva per guadagnare fiducia� definisce questo nuovo gruppo catalizzatore come quello degli “onni-consumatori�: si tratta di consumatori informati, influenti e più che mai in connessione tra di loro dato che dispongono di tutta una serie di tecnologie avanzate e sofisticate.

Secondo lo studio, l’onni-consumatore prende in considerazione una gamma molto più ampia di prodotti e decide consapevolmente se accettare o meno messaggi di marketing indesiderati. “È chiaro che negli ultimi cinque anni ci sia stato un cambiamento radicale nei fattori che fanno leva sui comportamenti di acquisto dei consumatoriâ€?, ha commentato Bill Gilmour, Global Consumer Products Lead, IBM Global Business Services. “È vero che il prodotto, il packaging e la marca svolgono ancora un ruolo fondamentale, ma è altrettanto vero che il loro valore è stato superato da una serie di altri fattori. L’onni-consumatore vuole prodotti in grado di offrire sempre più benefici in termini di salute e benessere e chiede allo stesso tempo di conoscerne l’impatto sugli individui, sulla società e sull’ambienteâ€?.

Le conclusioni tratte da IBM evidenziano la necessità per le imprese di identificare la “Full Value Traceabilityâ€?, cioè la tracciabilità completa del valore e allinearla alla propria visione di marca con l’obiettivo di differenziarsi dalla concorrenza. Questo nuovo tipo di approccio permette sia di tutelare la qualità alimentare sia di favorire la lealtà e la trasparenza necessarie a infondere fiducia nel consumatore da un lato, e proteggere e rafforzare il brand dall’altro. Per dare vita a un sistema di “Full Value Traceabilityâ€? è assolutamente fondamentale creare un legame tra la supply chain della produzione e quella dell’informazione, coinvolgendo gli attori operanti lungo l’intero processo.

IBM vanta una profonda conoscenza del settore dei beni di consumo e una grande esperienza nei sistemi di procurement e nella gestione di supply chain globali. L’ampia offerta di IBM include software, hardware e servizi volti a creare un collegamento tra la parte operativa e quella informativa della supply chain. IBM collabora direttamente con organismi di settore quali GS1 e GCI per supportare la definizione, l’adozione e l’implementazione di standard globali di dati.

Lo studio completo è scaricabile all’indirizzo www.ibm.com/consumerproducts

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Joint Venture IBM-Ricoh

Si chiama InfoPrint Solutions Company la joint venture che, annunciata all’inizio dell’anno da IBM e Ricoh, ha iniziato il 1° giugno 2007 le operazioni con 1.200 dipendenti in tutto il mondo.

La società, basata interamente sulla divisione Printing Systems di IBM, della quale al momento Ricoh detiene il 51%, verrà acquisita per il rimanente 49% nell’arco dei prossimi tre anni, trasformando di fatto la joint venture in una consociata interamente controllata da Ricoh.
InfoPrint Solutions Company è già attiva in Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, Hong Kong, Italia, Giappone, Messico, Perù, Regno Unito, Singapore, Spagna, Stati Uniti, Svizzera e Taiwan. Nel terzo trimestre del 2007 è prevista un’ulteriore espansione verso altri Paesi.

Tony Romero, CEO e Presidente di InfoPrint Solutions Company ha affermato che“Con questo annuncio abbiamo dato vita ad un’azienda da un miliardo di dollari, supportata da due leader di settore indiscussi, IBM e Ricoh. Insieme delineeremo la prossima generazione di soluzioni innovative per la stampaâ€?. I piani definiti per la joint venture includono maggiori investimenti in Ricerca e Sviluppo, miglioramenti per i servizi professionali e un ampliamento della nostra organizzazione vendite e assistenza. Il nostro impegno costante nello sviluppo di soluzioni strategiche per la stampa si concretizzerà, per i clienti attuali e futuri, in prodotti, servizi e soluzioni di nuova generazione, capaci di soddisfare le specifiche esigenze del business”.

Per quanto riguarda Ricoh invece Norio Tanaka, Corporate Senior Vice President, Production Printing Group di Ricoh Company Ltd. ha commentato la joint venture affermando che“Questo è un momento storico per IBM e Ricoh. Oltre a rappresentare una grande novità per il settore, InfoPrint Solutions Company coniuga il meglio delle due società, arricchendo significativamente il portafoglio di proposte di Ricoh“, ha affermato “Questa unione pone InfoPrint Solutions Company in una posizione di vantaggio rispetto alla concorrenza, candidandola al ruolo di leader del mercato attraverso il perseguimento degli obiettivi di efficienza operativa e valore reale per i clientiâ€?.

Maggiori informazioni circa questa joint venture sono disponibili all’indirizzo www.infoprint.com

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IBM InfoPrint 6700 M40

E’ nata la IBM InfoPrint 6700 M40, una stampante progettata principalmente per le piccole e medie aziende.

Il supporto della stampa di codici a barre, l’affidabilità, e la flessibilità di utilizzo sono alcune delle caratteristiche principali di questa stampante.

La nuova IBM InfoPrint 6700 M40 offre ai clienti la più ampia selezione di opzioni RFID, e presenta un’ampia gamma di connessioni: seriale, parallela, USB 2.0, LAN e Wireless LAN.

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Nuove stampanti laser IBM Infoprint: MS1, MD1, MD2

IBM allarga la propria famiglia di stampanti laser Infoprint 4100 introducendo i modelli MS1, MD1 e MD2.

E’ una “prima volta” per IBM: una stampante di fascia bassa si baserà sull’Infoprint Power Controller, un motore di stampa che consente di raggiungere una produttività pari a 359 pagine al minuto in modalità 2-UP con il modello MS1 e ben 718 pagine A4 al minuto per la stampa fronte/retro sui modelli MD1 e MD2.

La linea di stampanti IBM Infoprint 4100 è rivolta a tutte quelle realtà aziendali che realizzano grosse tirature di stampa come ad esempio la stampa in digitale di libri o giornali.

I nuovi modelli MS1, MD1 e MD2 si aggiungono alla gamma Infoprint 4100 e sono dotati di un controller in grado di accettare files non solo in RGB, ma anche in CMYK per la stampa in bianco e nero andando a sfruttare tutti i 256 livelli di grigio a disposizione.

L’unità Infoprint Power Controller viene quindi resa disponibile su questi nuovi modelli in modo da garantire un’elevata produttività anche a quelle stampanti di precedente generazione in modo da aumentarne le velocità di stampa, la produttività e conseguentemente di ridurne il costo globale delle operazioni.

Questo nuovo lancio di modelli entra a far parte di quel percorso tecnologico già annunciato da IBM – l’Output Environment – un progetto che consente agli utenti di sfruttare al meglio le competenze tecnologiche sviluppate da IBM in modo da poterle successivamente integrare all’interno delle Aziende.

Quali cartucce su quali stampanti: Self-List ha la risposta!

Potrà anche essere un’esigenza che riguarda unicamente gli addetti ai lavori, ma sono sicuramente molti coloro che si sono trovati di fronte al problema di capire se un toner o una cartuccia fosse stata in grado di funzionare su più di un modello di stampante.

Per risolvere questi dubbi amletici da qualche anno esiste una soluzione molto semplice: Self-List.

Self-List è un software che installato sul proprio PC consente di verificare le compatibilità fra cartucce e stampanti di tutte le marche al mondo. Ma cosa può fare esattamente Self-List?

Innanzitutto dispone di un database completo, che ad oggi, conta 100.000 modelli di stampanti e più di 2.700 marchi di produttori, e già questo non è poco. Self-List consente di raffinare la propria ricerca secondo più criteri di scelta: per tecnologia (laser, ink-jet, trasferimento termico, impatto), per tipologia (stampanti, fax, fotocopiatori, multifunzione) o per codici prodotto originali.

A facilitare ulteriormente la ricerca dell’utilizzatore contribuisce sicuramente il ricco database fotografico dei prodotti – più di 1.400 – che forniscono all’utilizzatore un supporto in più a livello di riconoscimento visuale.

Ancora non basta? E allora mettiamoci anche la ricerca intelligente attraverso un “motore software” estremamente potente che incrocia i dati di marche e modelli, la digitalizzazione controllata nei campi di ricerca (che aiuta l’utente a cercare l’inizio o una parte del contenuto), la possibilità di personalizzare due campi all’interno di ogni compatibilità e il costante aggiornamento gratuito del database ogni 2 mesi!

Avete bisogno di utilizzarlo su una rete aziendale? Nessun problema. Self-List funziona in rete e sui più comuni sistemi operativi in circolazione (Windows 95/98 e NT4.0, Windows 2000 e Windows Millennium Edition).

Dove si può acquistare Self-List? Molto semplice: visitando il sito ufficiale all’indirizzo http://www.self-list.com/

Toner rigenerato IBM-Lexmark 75P6961

E’ stato aggiunto al listino on-line il toner rigenerato per IBM Lexmark 75P6961 (Nero Alta Capacità).

Tale toner è in grado di funzionare sui seguenti modelli IBM Infoprint:

IBM Infoprint 1532
IBM Infoprint 1552
IBM Infoprint 1572

Purtroppo data la scarsezza di vuoti, per la rigenerazione di questo toner è necessario che il Cliente fornisca la propria cartuccia esaurita. Nel prezzo indicato sul sito comunque il prezzo è già comprensivo del ritiro del toner presso il domicilio indicato dal Cliente stesso a cura del nostro Corriere Espresso.

Ovviamente per quanto riguarda i tempi di lavorazione, considerando prima il ritiro e poi la successiva riconsegna del prodotto ricondizionato, si tratta di attendere tra i 5 e i 7 giorni lavorativi.

Drivers Stampanti

Nell’ottica di fornire un sempre miglior servizio ai nostri Clienti, abbiamo pensato di creare una nuova sezione del sito attraverso la quale poter accedere velocemente ai più diffusi Drivers Stampanti.

Quale miglior comodità di avere un unico sito di riferimento nel quale poter trovare le più diffuse risorse per la propria stampante?

Speriamo di avere fatto cosa gradita ai frequentatori del nostro sito, linkando i più comuni drivers dei seguenti marchi:

Brother
Canon
Dell
Epson
HP
IBM
Lexmark
Samsung

Vi invitiamo a prendere visione di questa sezione ed eventualmente a darci dei suggerimenti per poterla migliorare ed ampliare a seconda delle vostre esigenze.