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Scoperto un reattore nucleare nella sede Kodak di New York!

kodakNo, non è uno scherzo: un piccolo reattore nucleare è stato ritrovato nella sede della Kodak a Rochester nello Stato di New York.
Da prime indiscrezioni sembra che il reattore sia rimasto proprio dove è stato rinvenuto, sin dal lontano 1974 fino al novembre 2007, a insaputa della maggior parte degli impiegati.

Il racconto di questa storia dai risvolti incredibili è un quotidiano americano, il Democrat and Chronicle. Da quello che è emerso dalle pagine del quotidiano, il reattore nucleare era situato in una stanza con pareti spesse 60 centimetri, in un seminterrato dell’edificio sede della Kodak.

Sempre secondo quanto riportato sul Democrat and Chronicle, il reattore era troppo piccolo per essere definito un impianto nucleare e non c’erano particolari rischi legati ad una potenziale esplosione. Un ex ricercatore dell’Azienda ha affermato che le barre di uranio non sono state mosse in questi ultimi 30 anni.

Il reattore conteneva circa un kg e mezzo di uranio arricchito e i dirigenti Kodak ammettono anche di non aver mai pubblicizzato la cosa per precauzione, anche per il pericolo rappresentato dai fatti accaduti l’11 settembre 2001. Perché Kodak fosse in possesso di un reattore nucleare continua a rimanere un mistero anche se, secondo quanto detto da alcuni dirigenti, l’Azienda lo utilizzava per un controllo di qualità sui materiali utilizzati. Addirittura c’è chi – fra le varie ipotesi – afferma che il reattore potesse essere stato commissionato direttamente dal governo americano durante la Guerra Fredda, per qualche non precisato scopo.

Kodak presenta la nuova gamma di stampanti consumer inkjet

kodakKodak rafforza la sua presenza nel mercato italiano delle stampanti inkjet multifunzione, lanciando una nuova gamma di quattro modelli:

KODAK ESP C110
KODAK ESP C310
KODAK ESP C315
KODAK ESP Office 2170

che permetteranno al consumatore di accedere ad un sistema intelligente di stampa: semplice, di alta qualità al più basso costo sul mercato per la sostituzione degli inchiostri. Dal 2008, anno dell’entrata nel mercato italiano, ad oggi, il segmento stampanti per Kodak è diventato sempre più strategico e oggi l’azienda ha deciso di incrementare gli investimenti in questo settore, rinnovando completamente la gamma e mantenendo l’impegno ad offrire semplicità, qualità, convenienza e valore ai consumatori. Il costante impegno di Kodak nella ricerca di nuovi prodotti e soluzioni conferma la volontà di soddisfare al meglio le esigenze dei consumatori e di emergere tra i leader di mercato nel settore delle stampanti inkjet.

“Il business delle stampanti inkjet rappresenta per Kodak una delle quattro area di crescita chiave e l’azienda attribuisce molta importanza a questo settore. Kodak ha dimostrato un grande impegno per offrire ai consumatori quello che cercano, cioè un risultato di alta qualità ad un costo accessibile, in modo semplice ed intuitivo, senza sforzi” commenta Giuliano Bianchet, Commercial & Consumer Director Mediterranean Cluster: “Siamo sicuri che i nuovi prodotti che stiamo presentando al mercato risponderanno a queste esigenze, grazie alle diverse funzionalità, alla grande qualità e al valore che contraddistingue Kodak”.

Alta qualità di stampa e convenienza degli inchiostri Un grande ostacolo che hanno gli italiani quando si tratta di stampare a casa è il costo dell’inchiostro. Kodak ha risolto questo problema proponendo ai consumatori inchiostri convenienti – con il costo medio per copia inferiore in tutte le modalità di stampa – per stampare documenti e foto di alta qualità che durano a lungo. La rinnovata gamma di inchiostri a nano-pigmenti consente di stampare documenti e foto con colori più ricchi e vividi, notevolmente più resistenti e che asciugano in un istante rispetto ai sistemi dye-based. Con Kodak si ottengono documenti di testo chiari e nitidi, grafica brillante e foto con la qualità professionale Kodak4 che non sbavano, resistono all’acqua e durano una vita.

I nuovi modelli hanno caratteristiche tecniche di cui i consumatori hanno bisogno in una stampante per la casa o in una stampante home-office, tra cui: sensori interni che automaticamente ottimizzano la qualità della stampa in base al tipo di carta, possibilità di stampare in diversi formarti grazie alla app Kodak Pic Flick, da dispositivi, iPhone, iPod touch, iPad, Blackberry e Android OS, software Multifunzione Home Center Kodak che permette di fare molto di più con le foto, ad esempio stampe in 3D e stampe di foto a partire dai video, diversi formati di stampa predefiniti ai quali si può accedere direttamente dal pannello di controllo, tecnologia Perfect page, che migliora la qualità dei documenti scansionati quando l’originale non è perfetto.

Costi di stampa fuori controllo?

Da una ricerca effettuata svolta da Dell su un campione di 600 piccole e medie imprese, è emerso che solamente il 10% conosce nello specifico il costo effettivo derivante dalla stampa dei documenti. Per quanto riguarda il restante 75% invece, le risposte ottenute non sono state in grado di misurare i costi di stampa. Addirittura il 90% di queste imprese ignora totalmente quale sia il settore che presiede il budget dedicato alla stampa. È sembrato quindi chiaro leggendo questi risultati che affermare che questo particolare tipo di costi sia assolutamente fuori controllo in realtà aziendali come quelle prese in esame.

L’88% delle imprese intervistate utilizzano stampanti a colori, i cui principali vantaggi citati, troviamo la creazione di documenti facilmente leggibili. La maggior parte dei costruttori propongono forme contrattuali “all inclusive” (manutenzione, consumabili, assistenza telefonica gratuita). Tuttavia, approfittando della scarsa cultura in materia delle Pmi, alcuni fornitori di servizi propongono contratti allettanti a una prima scorsa, ma molto limitati nei fatti. Leggendo fra le righe, la fattura può rivelarsi molto salata, soprattutto a livello di sostituzione dei consumabili.

Lo studio rivela che, attraverso un’analisi accurata di questi costi, queste aziende potrebbero realizzare un 3% medio di risparmio attraverso una semplice procedura di razionalizzazione.

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Cartucce originali? Non sempre un affare!

Grazie ad uno studio commissionato da Epson a TÜV Rheinland sono emerse alcune sconcertanti realtà legate al mondo delle stampanti ink-jet. Queste realtà, come purtroppo spesso accade, mostrano in certi casi un evidente danno economico nei confronti del consumatore.

Epson aveva richiesto di effettuare questo tipo di indagine, soprattutto per conoscere esattamente quale potesse essere l’impatto ambientale derivante dagli sprechi di inchiostro, suddividendo le cartucce ink-jet in due macro famiglie: mono colore e multi colore.

Il risultato di questa indagine fà senz’altro riflettere. Ormai noto a tutti è il fenomeno dell’essiccamento dell’inchiostro, che obbliga spesso alla sostituzione delle cartucce utilizzate ancora potenzialmente “piene”; oltre a questo si verifica un grande spreco di inchiostro, soprattutto nelle fasi di pulizia delle testine o degli ugelli: inchiostro che si spreca inutilmente creando un danno economico al consumatore e che finisce per essere disperso pericolosamente nell’ambiente!

Il problema è superato nelle stampanti single-ink, in cui ogni colore ha una cartuccia separata, sostituibile in modo indipendente dalle altre. Cambiano i costi dell’apparato, ma alla lunga sicuramente può risultare conveniente questo secondo approccio.

Uno degli aspetti che lascia più l’amaro in bocca tra quelli analizzati nello studio è però la quantità di inchiostro che viene gettata nella spazzatura quando la cartuccia segnala di essere esaurita. Se nel caso della Epson R360 al momento della segnalazione di cartuccia esaurita resta solo il 9% di inchiostro in quest’ultima, nel caso della Kodak Easyshare 55300 questa percentuale sale al 64%.

In pratica ben più della metà dell’inchiostro finisce nella spazzatura, con costi per l’utente e impatto ambientale evidente. Il tutto dipende molto dal design della cartuccia, che determina la sua capacità di utilizzare l’inchiostro fino al suo esaurimento totale.

Naturalmente uno studio commissionato da un produttore che restituisce una classifica con in testa quest’ultimo va preso con il beneficio di inventario, ma in ogni caso l’ente che l’ha portato avanti è un nome affidabile.

Certamente, come sottolinea anche la fonte, sarebbe stato più completo uno studio che prendesse in considerazione l’efficienza totale delle stampe, andando quindi a misurare anche le quantità di inchiostro utilizzate oltre quelle sprecate.

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