La stampa termica è il risultato di un processo molto elaborato: un semiconduttore di dimensioni estremamente ridotte viene riscaldato in maniera repentina attraverso la corrente elettrica. L’inchiostro viene vaporizzato istantaneamente al contatto, creando una pressione molto elevata che causa l’uscita dell’inchiostro posto nella parte frontale. Questa piccola quantità di inchiostro viene quindi dosata attraverso un piccolo effusore che ha il compito di regolare la dimensione delle gocce. La tecnologia di stampa a getto d’inchiostro Lexmark viene implementata nei laboratori di ricerca che hanno sede a Lexington (USA), che si occupano di migliorare costantemente le procedure e offrire le soluzioni tecnologiche più avanzate.
Fase 1. Creazione dell’alta pressione
L’elemento di riscaldamento viene surriscaldato velocemente (2 milionesimi di secondo) e portato ad una temperatura molto elevata (oltre 300° C), facendo evaporare l’inchiostro a contatto. L’elevatissima pressione – circa 125 atmosfere – dà inizio al processo di fuoriuscita dell’inchiostro.
Fase 2. Creazione della goccia d’inchiostro
A causa del rapido processo di riscaldamento, uno strato di inchiostro, dallo spessore inferiore ad ad un milionesimo di millimetro, raggiunge una temperatura alla quale non può mantenere lo stato liquido. Alla temperatura di
Fase 3. Raffreddamento della camera
La forza del liquido agisce da pistone, che spinge fuori dall’effusore
Fase 4. Completamento della camera
La camera di alimentazione viene riempita nuovamente in meno di 100 milionesimi di secondo ed è pronta per iniziare un nuovo processo. Le stampanti Lexmark a getto d’inchiostro termico possono nuovamente surriscaldare l’inchiostro, raffreddare e riscaldare la camera fino a 12.000 volte al secondo.
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