E-commerce: spese di spedizione e contrassegno

Non è un tema qualunque, ma è il tema per eccellenza per chiunque si trovi come noi, a gestire un e-commerce. L’argomento in questione riguarda le spese di spedizione.

Allo stesso modo però, questo è un argomento molto sentito da parte dei Clienti i quali possono intravedere nelle spese di spedizione, a seconda che siano esse più o meno elevate, una possibile motivazione d’acquisto.

Fatte questa premessa la ricetta per un e-commerce vincente potrebbe sembrare molto semplice: spese di spedizione gratis per tutti!

Ma non è così! Non pensate che in Nextink non si sia pensato ad una soluzione simile, così come immaginiamo che questa riflessione sia stata fatta anche dai nostri concorrenti.

Siamo però giunti alla conclusione che le spese di spedizione debbano esistere, non tanto come rimborso di un costo sostenuto, quanto come vero e proprio deterrente verso ordini di basso importo.

Quasi tutti gli e-commerce optano per la scelta di tenere basse le spese di trasporto rimettendoci di tasca propria qualche euro. Questo nella speranza che l’ammontare dell’ordine ricevuto possa coprire con i margini generati quei costi che già in partenza si configurano come una potenziale perdita (per l’appunto le spese di trasporto ad un costo inferiore a quello effettivamente sostenuto).

Il ragionamento è il seguente: “Se il Cliente dovrà pagare 5 euro solamente per le spese spedizione non sarà incentivato ad ordinare un unico prodotto di basso valore, ma potenzialmente farà un ordine tale per cui, le spese stesse non andranno ad incidere eccessivamente sul totale della spesa”.

Ovviamente maggiore è il valore dell’ordine, maggiore è la possibilità di riuscire a recuperare le spese garantendo un guadagno: questa però è solo teoria.

Nella pratica avviene che molti Clienti, soprattutto al loro primo ordine, effettuano ordini di basso o bassissimo valore. Probabilmente i motivi sono da ricercare nel timore di acquistare su un sito sconosciuto, temendo una truffa, un acquisto di prodotti scadenti oppure semplicemente sono Clienti che hanno un così basso consumo di quel tipo di prodotto, che un acquisto minimo può soddisfare l’esigenza di un lungo arco temporale.

Che sia per un motivo, piuttosto che per un altro quel tipo di vendita dà origine a delle perdite che chi vende deve necessariamente accollarsi. Molti e-commerce, per mettersi al riparo da questo tipo di eventi, hanno semplicemente introdotto la formula del minimo d’ordine per mezzo del quale il Cliente non può effettuare un acquisto se non al superamento di una certo importo.

Sinceramente anche Nextink sta vagliando questa possibilità, ma siamo un po’ restii alla politica che pone dei vincoli al Cliente. Al momento continuiamo a preferire la libertà di scelta del Cliente. Anche se solo psicologica, riteniamo che questa barriera possa in qualche modo infastidire chi acquista, ed è proprio per questo motivo che ad oggi, su Nextink non esiste un minimo d’ordine.

Se quindi siete Clienti affezionati di un qualsiasi negozio sappiate che un acquisto di basso importo affiancato a dei bassi costi di spedizione per chi vende è un danno: se tutti facessero come voi quel negozio molto probabilmente sarebbe destinato a chiudere nel giro di poco tempo!

Altra questione sulla quale sentiamo la necessità di fare chiarezza è quella relativa al diritto di contrassegno. In molti pensano erroneamente che il diritto di contrassegno sia un guadagno per chi vende: niente di più sbagliato!

Il contrassegno tecnicamente è l’importo che un vettore/corriere richiede al venditore per assumersi il rischio di incassare assegni o contante in nome e per conto dell’Azienda per la quale effettua la consegna ed è un vero e proprio costo.

Anche in questo caso si possono adottare le politiche di contrassegno rivenduto al Cliente sotto costo, sempre come incentivo agli acquisti. Nextink ha scelto una strada diversa: quella di fare pagare interamente il costo del diritto di contrassegno ai propri Clienti soprattutto per disincentivarne l’uso.

Riteniamo infatti che un Cliente fidelizzato non debba essere incentivato all’utilizzo del pagamento in contrassegno, ma debba convincersi e capire che i sistemi di pagamento che gli consentono un vero risparmio sono il bonifico bancario e la carta di credito.

Del resto lo scopo primario dell’acquisto on-line è quello di tagliare i costi inutili e come Azienda siamo assolutamente convinti che il diritto di contrassegno faccia parte di quei costi assolutamente superflui.

Prima di concludere un’ultima importante riflessione.

Molti Clienti considerano le spese di trasporto un costo inutile e fastidioso, ma soprattutto il costo di 5 Euro I.V.A. inclusa un costo elevato.

La riflessione è la seguente: avete mai provato a calcolare quanto costa ad esempio ad un milanese, un romano, un torinese o un genovese andare a fare shopping in centro? Il costo della benzina, il costo del parcheggio, il costo chilometrico per l’usura dell’auto, il purtroppo possibile rischio di incidenti… e questi sono solo fattori puramente economici.

Oltre a ciò vanno considerati anche altri aspetti: dover fare le code in un negozio, non avere il tempo necessario per acquistare in negozi magari distanti fra loro… Quanto vale la comodità di ricevere direttamente a casa propria ciò che si desidera?

Beh ve lo diciamo noi: questa comodità su Nextink costa 5 Euro.
E come recita un famoso spot televisivo: per tutto il resto c’è… Nextink! 😉

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