Novità sul fronte Equo compenso SIAE

Il deputato di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo, ha proposto recentemente una soluzione ibrida fra il mantenimento della tassa e la sua totale eliminazione, introducendo una formula di compensazione per la SIAE.

Secondo Acerbo abolendo l’equo compenso, si potrebbe ottenere con buona probabilità un rilancio dell’industria dei supporti che, proprio a causa di questa tassa ha spostato la domanda di acquisto dei consumatori verso l’estero, dove tale tassa non esiste. Non solo: ha anche agevolato le attività disoneste di produttori e negozianti disposti ad aggirare l’equo compenso, ossia ad agire illegalmente pur di offrire CD, DVD e altri materiali registrabili a prezzi d’occasione.

L’emendamento di Acerbo, prevede che alla SIAE venga comunque garantito un gettito di 73 milioni di euro, che risulta essere una somma simile a quella che la SIAE più o meno ricava ogni anno attraverso l’equo compenso.

L’emendamento prevede un periodo di sperimentazione per verificare che l’abolizione dell’equo compenso porti ad un “risveglio” del mercato.

Nella sua Relazione Tecnica, Acerbo ricorda che l’equo compenso abbia favorito la nascita di attività illegali: “Secondo i dati dei produttori si è passati da un volume di vendite legali di 266 milioni di euro per CD e DVD registrabili nel 2003 a soli 101 milioni nel 2006. E, quindi, un calo del gettito dell’IVA pari al 20%, cioè: (165*20)/100 = 33 milioni di euro”.

La speranza è quella che questo emendamento possa trovare riscontro in una nuova legge che finalmente elimini l’equo compenso SIAE!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *