Toner Chips, ink-jet chips e Chips Resetter

Quando si hanno più di 15.000 articoli a catalogo, è molto difficile riuscire a dare la giusta visibilità ad ogni prodotto. Lo scopo di questo blog, è quello – oltre fornire una serie di notizie e informazioni sul mondo della stampa e dell’informatica – di approfondire la conoscenza di alcuni prodotti un po’ più particolari e magari un po’ meno “facili” da capire.

Nello specifico oggi ci soffermiamo su una linea di prodotti, peraltro molto richiesta, che è quella dei Toner Chip Compatibili e più in generale dei Chip Compatibili che vengono montati sulle cartucce di stampa siano esse laser o inkjet.

Tutti i produttori di stampanti hanno introdotto parecchi anni fà l’utilizzo di chip montati sulle cartucce di stampa. Teoricamente questo sistema doveva far sì che il chip, comunicando con la stampante, passasse a quest’ultima le informazioni sull’utilizzo e sul relativo consumo di inchiostro o toner.

Questa funzionalità, che a prima vista potrebbe sembrare un’ottima utility per gli utilizzatori di stampanti, in realtà cela un retroscena attraverso il quale i produttori di stampanti di fatto obbligano (o tentano di obbligare) l’utente ad utilizzare unicamente materiali di consumo originali.

Il chip infatti, non solo comunica alla stampante i consumi della cartuccia, ma dialoga costantemente con l’hardware sin dal primo inserimento nella stampante. Ciò significa che il chip, non appena viene installata una cartuccia a bordo di un qualsiasi hardware di stampa, procede con quello che in gergo si chiama “handshake” (stretta di mano), ovvero stabilisce un dialogo con la stampante scambiandosi una serie di dati via software che in seguito permetteranno, o non permetteranno, alla cartuccia di funzionare correttamente.

Questo cosa significa? Significa che senza quel chip montato sulle cartucce, anche ripristinando i livelli di inchiostro o polvere toner delle cartucce, queste ultime non funzioneranno, perchè il chip comunicherà alla stampante che i serbatoi sono vuoti, nonostante non lo siano.

Pratica scorretta? In molti ritengono lo sia, ma i produttori si difendono affermando che i materiali di consumo alternativi agli originali possono danneggiare le stampanti, motivo per il quale questi “blocchi” sono assolutamente necessari alla tutela del consumatore.

Che sia una posizione dominante, un trust, un monopolio, o in qualsiasi modo lo vogliamo definire poco importa. Il problema maggiore è che i consumabili di stampa originali hanno talvolta un costo doppio o anche triplo di quelli rigenerati/ricondizionati/compatibili ed analizzando questo dato si arriva facilmente a comprendere che per gli utenti questo costo risulta un danno economico di portata assolutamente superiore all’eventuale (e sottolineiamo eventuale) danneggiamento della stampante che ormai può arrivare a costare anche poche decine di euro.

Come uscire da questo vicolo cieco? Semplicemente grazie agli after market chips, ovvero a quei chip compatibili che a tutti gli effetti emulano il comportamento di quelli originali e che montati su cartucce ormai esaurite, sono in grado di ingannare la stampante fingendosi i chip originali, consentendo di stampare normalmente.

E allora se c’è questa soluzione il problema non esiste! Purtroppo no, perchè i produttori brevettano i sistemi software adottati all’interno dei loro chip, quindi non è possibile clonarne il contenuto (sarebbe troppo facile), purtroppo c’è chi lo fà, salvo imbattersi in cause per la violazione dei copyright. Quindi com’è possibile che esistano dei chip funzionanti che non violìno queste regole? E’ possibile solo affrontando elevati costi di ricerca e sviluppo e sviluppando dei veri e propri “reverse engineering” in grado di portare a risultati identici sfruttando filosofie di approccio diverse.

E’ anche vero che sul mercato esistono chip illegali, ovvero cloni di quelli originali, ma possiamo affermare con orgoglio che i chip commercializzati sul nostro negozio, rispettano tutte le regole sui brevetti e sui copyright attualmente esistenti, sfruttando proprio quel reverse engineering di cui parlavamo poco sopra.

Ovviamente abbiamo disponibili i chip dei marchi più importanti, ovvero Chip Brother, Chip Canon, Chip HP, Chip Lexmark, Chip Samsung, Chip Konica Minolta, Chip Epson, Chip Sagem, Chip Philips, Chip Dell e anche altri chip di marche cosiddette minori.

Un commento su “Toner Chips, ink-jet chips e Chips Resetter”

  1. Buon giorno, possiedo una stampante laser Samsung lm-2162. Domando se posso sostituire l’attuale toner originale ( che e esaurito ) con uno compatibile senza avere problemi con il cip. Chiedo il costo compreso la spedizione di uno o più toner.
    Distinti saluti, Dorigatti franco.

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