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Carta Igienica BioTech: Protegge le Tubature e ti fa Risparmiare

Carta Igienica Biotech PapernetOggi parleremo di un prodotto assolutamente innovativo: la carta igienica! No, non stiamo scherzando e se vi soffermerete a leggere le poche righe che seguono, vi renderete conto che vi stiamo per parlare di un prodotto eccezionale ed in grado di rivoluzionare il mercato della carta igienica tradizionale.

Perché utilizzare la Carta Igienica BioTech Papernet
Biotech Papernet è un prodotto innovativo: fa risparmiare tempo e denaro. Riduce i costi di manutenzione straordinaria fino al 40% rispetto all’uso di una carta igienica comune. Riduce il rischio di intasi e aiuta a mantenere pulite tubature e reti fognarie. Diminuisce la necessità di interventi di spurgo o altri interventi chimici o meccanici sugli impianti. Riduce i cattivi odori e gli altri effetti dello sporco (ratti e insetti). Previene occasioni di stress e semplifica l’operatività e la manutenzione ordinaria. È dermatologicamente testato. Trasforma un’azione quotidiana, come quella di gettare la carta igienica nel water, in un gesto di rispetto per l’ambiente.

Cos’è la Carta Igienica BioTech Papernet
È una vera e propria tecnologia con microrganismi attivi. Biotech Papernet è un’innovativa carta igienica attiva che utilizza la tecnologia Biologic Active Tissue Paper in esclusiva europea. Contiene cinque differenti tipi di microrganismi completamente innocui per l’uomo e per l’ambiente, che riducono le incrostazioni e le sostanze maleodoranti presenti nelle tubature.

Come funziona la Carta Igienica BioTech Papernet
Quando la carta igienica entra in contatto con l’acqua, i microrganismi buoni si attivano dopo aver prodotto gli enzimi che si nutrono dello sporco presente nei tubi e nelle fogne. I microrganismi si riproducono in modo esponenziale e aumentano la loro azione anche dove non è possibile intervenire chimicamente o meccanicamente. I microrganismi buoni contribuiscono a ridurre i microrganismi cattivi sottraendo loro nutrimento (antagonismo alimentare) e contribuiscono anche a ridurre i tensioattivi rilasciati dai detersivi negli scarichi. Conclusa la loro azione attiva, i microrganismi buoni si biodegradano senza lasciare residui. È un prodotto sicuro per pelle, occhi e parti intime di adulti e bambini. È  un prodotto dermatologicamente testato.

E a proposito del prezzo? In moltissimi casi, il prezzo sarà più basso delle carte igieniche che state utilizzando attualmente, perché sempre più spesso l’innovazione tecnologica è sinonimo di risparmio e non di costi più elevati!

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Il trasporto GRATIS non è ecosostenibile

trasporto merciUno degli obiettivi di questo Blog è quello di far ragionare i nostri lettori su alcune tematiche molto dibattute e che in molti casi, a nostro avviso, vengono percepite in maniera distorta rispetto a quella che è la realtà dei fatti.

Oggi parliamo delle spese di trasporto, che da sempre rappresentano un argomento molto dibattuto sul web, soprattutto in tema di vendite on-line. Il perché è molto semplice: molti Clienti ritengono ancora sconveniente l’acquisto su internet perché, a loro modo di vedere le spese di trasporto rappresentano una voce di costo tale da scoraggiare in molti casi, l’opportunità di acquistare sul web.

Già moltissimo tempo fa, sulle pagine di questo blog affrontammo l’argomento in questo articolo, ma nonostante passino gli anni, il tema delle spese di trasporto gratis o a pagamento è sempre un tema molto caldo.

Oggi, a distanza di qualche anno, vogliamo ritornare sull’argomento affrontandolo da un punto di vista diverso, ovvero non strettamente legato all’aspetto economico, bensì sotto un punto di vista più orientato al tema della sostenibilità ambientale.

Molti di voi si domanderanno che relazione ci possa essere fra le spese di trasporto gratuite e la sostenibilità ambientale, ed è proprio per questo che qui di seguito, andremo a sviluppare un breve ragionamento che potrà chiarire il nostro pensiero circa le spedizioni gratuite per le vendite on-line.

Da sempre quella del trasporto gratuito, è stata una leva per cercare di alzare il valore medio degli ordini ricevuti dai propri Clienti. Questo proprio perché il fatto di poter ricevere gratuitamente a casa propria la merce, pagando unicamente il costo riferito ai singoli prodotti, ha sempre ingenerato nella psicologia del Cliente la voglia di fare un piccolo sforzo in più per raggiungere quella soglia di acquisto che avrebbe permesso l’azzeramento dei costi di trasporto generando un effettivo risparmio.

Questa è una logica che ha sempre funzionato e, per quanto ci riguarda, sposiamo da sempre perché premiante nei confronti del Cliente che si impegna maggiormente in un acquisto.

Molti venditori, anche forse alla luce delle difficoltà economiche che stanno colpendo consumatori e commercianti, stanno utilizzando la leva del trasporto gratis non per vendere di più, ma per cercare di sopravvivere alle difficili condizioni di mercato che lo scenario nazionale ed internazionale ci consegna giornalmente. E qui, a nostro parere, si nasconde innanzitutto un errore di marketing, ma soprattutto il vero problema cui facciamo riferimento in questo articolo, ovvero la l’insostenibilità ambientale delle spese di trasporto gratuite.

Proporre spese di trasporto gratuite senza un minimo d’ordine, prescindendo quindi dall’importo e dalle quantità acquistate a cosa porta? A parte ad un drastico abbassamento del valore degli ordini e delle marginalità, porta ad un impatto ambientale che può arrivare ad essere doppio o persino triplo rispetto ad un acquisto con spese di trasporto onerose.

Qualunque sia la natura del bene inviato, il venditore sa bene che dovrà imballare con molta cura il prodotto, onde evitare i consueti danneggiamenti derivanti da trasporti poco accurati. Alla luce di questa considerazione chi abitualmente effettua spedizioni, sa bene che imballare una cartuccia o dieci cartucce, a livello di materiali impiegati non riduce i costi, anzi. In certi casi i costi aumentano perché la confezione può necessitare, oltre che della normale scatola, anche di una certa quantità di materiale di “riempitivo” che eviti gli sballottamenti del prodotto all’interno della scatola.

1° considerazione sulla insostenibilità del trasporto gratuito
La vendita di una cartuccia richiede lo stesso tipo di imballo, ma maggiore materiale riempitivo all’interno della scatola che dovrà essere smaltito a cura del Cliente. Con un acquisto più corposo si riceverebbe una sola scatola probabilmente senza riempitivo.

Il Cliente che abitualmente consuma 3 toner l’anno, con questa modalità non sarà invogliato a fare un unico ordine, verosimilmente farà 3 ordini diversi che gli costeranno la stessa cifra, gli consentiranno di non anticipare del denaro, ma questi ordini richiederanno ben 3 trasporti distinti.

2° considerazione sulla insostenibilità del trasporto gratuito
A parità di spesa si produrrà un inquinamento nettamente superiore rispetto a quello prodotto da un unico acquisto.

Ad ogni spedizione è legato un rischio: danneggiamento, smarrimento, invio non conforme, ecc… Ogni spedizione nasconde quindi una possibile incognita che può trasformarsi in un ulteriore trasporto da effettuarsi. Facendo 3 spedizioni distinte anziché 1, questi rischi si moltiplicano e conseguentemente aumentano le possibilità che per un qualsiasi motivo le 3 spedizioni possano diventare ad esempio 5: per una delle 3 spedizioni ad esempio il Cliente potrebbe re-inviare il pacco al mittente perché danneggiato (4° spedizione), il venditore a sua volta dovrebbe rispedire il prodotto originariamente inviato e questa volta correttamente imballato (5° spedizione).

3° considerazione sulla insostenibilità del trasporto gratuito
Possibile moltiplicazione dell’impatto ambientale legato all’aumento sconsiderato delle spedizioni, non a fronte di un reale aumento delle vendite, bensì di una inutile frammentazione degli ordini.

Queste sono alcune delle considerazioni che ci portano ad affermare che, oltre ad essere contro logica, il trasporto gratuito al Cliente se non strettamente legato al raggiungimento di specifici budget sugli ordini effettuati, non è né ecologico né sostenibile.

Motivo in più per incentivare i nostri Clienti, e perché no, anche i Clienti dei nostri concorrenti, ad apprezzare la gratuità del trasporto solo e soltanto a fronte di un acquisto di una certa entità.

I sistemi di stampa digitale a colori Xerox facilitano il riciclo della carta

INGEDE, associazione di rilevanza globale che riunisce aziende europee leader nel settore cartario, conduce test ampiamente riconosciuti e standardizzati che identificano le tipologie di carte stampate che meglio rispondono ai requisiti di riciclo dopo essere state sottoposte al processo di deinking.

Con “buoni livelli di deinking” si intende che il sistema di stampa preso in esame registra punteggi elevati, superiori a 90/100, nella valutazione di cinque diversi parametri: luminosità, colore, pulizia, eliminazione dell’inchiostro e gradi di oscuramento del filtrato.

Il deinking è il processo attraverso il quale avviene la rimozione di inchiostri per la stampa a ultravioletti e con fascio di elettroni, un passaggio fondamentale nel processo di riciclo della carta. Nel caso della produzione di carta grafica, che richiede una qualità particolarmente elevata del materiale, il tipo di inchiostro risulta fondamentale: quello non disinchiostrabile, infatti, deteriora il processo di riciclo, incidendo sul grado di luminosità della polpa o lasciando puntini di inchiostro sul prodotto finale riciclato.

Una soluzione sostenibile per la stampa digitale che utilizzi prodotti disinchiostrabili è in grado di offrire ai fornitori di servizi di stampa prestazioni e versatilità maggiori. Xerox e Fuji Xerox confermano il costante impegno nel campo dell’innovazione individuando le tendenze del settore cartaceo, nel rispetto degli obiettivi ambientali, garantendo ai propri clienti l’eccellenza in termini di qualità e prodotti sostenibili lungo tutto il loro ciclo di vita.

Ricoh: primo cartellone pubblicitario eco-compatibile

Ricoh ha recentemente annunciato l’installazione di un nuovo cartellone pubblicitario in Times Square (New York) che, nonostante le sue dimensioni molto elevate – 14 metri di altezza per 38 di larghezza – presenterà un’alimentazione ad energia solare ed eolica.

Il cartellone, verrà alimentato da 45 pannelli solari e da 4 turbine per il vento, consentirà di risparmiare 18 tonnellate di CO2 all’anno, pari al 100% dell’anidride carbonica che si sarebbe liberata nell’atmosfera se l’alimentazione fosse avvenuta in modo tradizionale.

Nel caso in cui non ci fossero nè vento nè luce solare, il cartellone rimarrà spento, sottolineando una volta di più la volontà ecologista dell’intera operazione.

Da sottolineare che Ricoh non è assolutamente nuova ad iniziative di questo genere in quanto un cartellone simile, completamente alimentato ad energia solare e vento, è già stato installato ad Osaka, (Giappone).